La semina del tappeto erboso per molto tempo è consistita nella semplice replica di ciò che da tempo immemore l’uomo compiva in agricoltura: preparazione del terreno (aratura, affinamento, rullatura), semina a mano, copertura del seme e annaffiatura.
Negli ultimi anni, però, questa pratica tradizionale ha subito un’evoluzione significativa grazie a nuovi metodi che offrono una maggiore efficacia e praticità: i prati in zolla pre-vegetati e i feltri-tessuti biodegradabili pre-seminati.
Semina Tradizionale vs. Metodi Innovativi
Mentre la semina tradizionale coinvolge l'uso di macchine seminatrici e viene utilizzata su superfici più estese, la semina manuale avviene da parte degli hobbisti ed è più comune utilizzarla nelle piccole aree. Questa pratica, tuttavia, può portare a disomogeneità nella distribuzione del seme e del concime.
Fasi della Semina del Prato
Indipendentemente dal metodo scelto, la semina del prato coinvolge diverse fasi. Queste includono la preparazione del terreno, la scelta del seme e del concime, la distribuzione sulla superficie, la copertura con terriccio o sabbia, e infine l'irrigazione frequente per favorire la germinazione delle piante.
La prima fase è simile per tutte le metodiche: si prepara il terreno rimuovendo la vegetazione preesistente e le pietre, si dissoda la parte superficiale apportando del materiale migliorativo, come sabbia, terriccio organico, lapillo, concimi, ecc.,. Infine si livella rispettando le pendenze desiderate.
La seconda fase consiste nella scelta del seme, dell’eventuale fertilizzante e nella distribuzione sulla superficie. È questo il momento in cui si deve decidere la soluzione preferita.
Se si vuole optare per la semina manuale si deve procedere con la scelta del seme e del concime preferendo giornate in cui ci sia assenza di vento. Il seme deve essere diviso in quattro parti per effettuare la semina in quattro passaggi incrociati tra loro, facendo attenzione che la distribuzione sia il più omogenea possibile. In caso di necessità, la stessa operazione si ripete con il concime, in questo caso facendo ancora più attenzione alla dose perché un eventuale eccesso di fertilizzante potrebbe creare dei danni.
Una volta distribuiti questi elementi si procede ad una copertura con un leggero strato di terriccio, sabbia o torba a seconda delle condizioni del terreno di base, effettuata con un rastrello o una stuoia.
Successivamente si consiglia di eseguire una leggera rullatura. In mancanza di un rullo si possono posare sulla superficie delle tavole e camminarci sopra senza eccedere nella pressione.
Infine, si procede ad un’irrigazione frequente e leggera per non scompaginare il seme, fino alla completa emergenza delle giovani piante.
Nel caso del prato in zolla è importante che il tipo di terreno della zolla sia compatibile con il terreno del substrato. È importante, dunque, farsi consegnare il prato immediatamente prima della posa poiché potrebbe danneggiarsi nel caso stesse fuori suolo per troppo tempo. Sarebbe meglio, inoltre, che lo spessore della zolla non fosse eccessivo e che il prato fosse già ben consolidato.
Procedura: si procede a bagnare il terreno poi si srotolano e posano le zolle facendole combaciare senza lasciare spazi tra di loro. Utile sarebbe poi una leggera rullatura.
Si bagna abbondantemente dopo la posa per almeno una quindicina di giorni, facendo attenzione che non si creino zone di ristagno dove potrebbero proliferare funghi e patogeni.
Si consiglia anche di rullare il prato dopo le irrigazioni iniziali.
Nel caso dei biotessuti preseminati, una volta completata la prima fase di preparazione del terreno, si utilizza il biotessile con le sementi più adatte alle proprie esigenze e lo si posa srotolandolo e facendolo aderire al terreno, fissandolo eventualmente con dei chiodi o picchetti rimovibili di ferro o legno oppure biodegradabili. Si procede quindi con l’irrigazione secondo le normali modalità.
I vantaggi dei metodi innovativi
Purtroppo però, non sempre la vegetazione è in grado di colonizzare in breve tempo superfici di varia natura.
A questo scopo Virens è da sempre impegnata nel fornire biotessili, geostuoie e geocompositi studiati e personalizzati per agevolare l’inserimento della vegetazione più adatta ai determinati contesti e nello stesso tempo proteggere le superfici esposte all’erosione.
I prodotti Virens contengono anche concimi con forte componente organica, estremamente utile per arricchire terreni impoveriti dall’erosione nella stagione invernale.
Le sementi, inoltre, vengono scelte valutando sia le caratteristiche del terreno sia le possibili variazioni di temperatura che dovranno affrontare con l’esordio della primavera, sia le necessità in termini di apparato radicale e contributo antierosivo.
Tutti questi fattori non sono facili da comprendere in un’unica formulazione di mix e per questo agronomi e geologi collaborano allo scopo di individuare le essenze vegetali più ideali e poter offrire così le soluzioni con maggiori possibilità di successo.